Doobie.

Accendete i motori! Per celebrare la versione Old Skool firmata da @doobieornodoobie, abbiamo deciso di fare due chiacchiere con Doobie per parlare del Village GOAT, della Finlandia, dei rifugi antiatomici e altro ancora… FIRINGTON BOYSKIS.

Doobie, conosciuto come Victor Pelegrin solo dal governo francese (e da nessun altro).

Doobie è un pilastro indiscutibile – non solo del team Vans, ma dell’intera cultura skate europea.
Doobie è un personaggio larger-than-life in ogni senso: dai capelli incredibili alla sua risata contagiosa, è davvero l’anima della festa in qualsiasi situazione si trovi. Incarna l’essenza pura dello skater core: cade, combatte, si prende i trick – e poi lo rifà, ancora e ancora. Con l’uscita della sua versione dell’Old Skool, ci siamo detti che non ci fosse momento migliore per chiamarlo e parlare del Village GOAT, della Finlandia, dei rifugi antiatomici, di come procurarsi erba in Cina e tanto altro… Accendete i motori!

Per chi non ti conosce, puoi presentarti brevemente?

Mi chiamo Victor Pellegrin, ma tutti mi chiamano Doobie, ho 32 anni. Vengo da Livron-sur-Drôme, è un piccolo villaggio a circa un'ora a sud di Lione. Posto bellissimo ma non c'è molto da fare. Sono uno skater da 22 anni. In questo momento vivo a Helsinki.

Parlaci del tuo percorso nello skate.

Sono stati 22 anni belli intensi! Sono con Vans da 15 anni e ho girato il mondo grazie allo skate, che amo. Sono diventato professionista tre anni fa per Antihero, un vero dono dal cielo. Ho iniziato a skateare grazie a mio fratello. Lui era un poser, voleva davvero essere uno skater ma gli mancavano sia le skill che lo stile di vita. Andava in giro per il paese con lo skate… ma ci si sedeva sopra, più che altro. Un giorno è venuto con un suo amico, l’ho visto fare un ollie sopra una bottiglia di Coca e sono rimasto scioccato – tipo: “che c*o è sta roba?”

Ogni giovedì nel nostro villaggio c'era il mercato, chiedevo sempre a mio padre di portarmi perché c'era questo tizio Jean Charles - JC - era il migliore del villaggio e skateava lì quando c’era il mercato. Io andavo solo per guardarlo. A quei tempi, il nostro paesino aveva una scena skate pazzesca, tutte le riviste francesi ne parlavano. Una roba assurda. Poi me ne sono andato a 16 anni, mi sono trasferito a Nîmes, e ho iniziato a skateare tutti i giorni—lì è dove è iniziato tutto per me. Dopo Nîmes sono andato a Lione, ho iniziato a migliorare seriamente e a entrare in contatto con la scena, quella vera, di una grande città. Era pazzesco: stare in mezzo ai nomi grossi e skateare all’Hôtel de Ville.

Parlaci del tuo trasferimento a Helsinki…

Ho la stessa storia di tutti gli skateboarder che non sono di qui... Ero in viaggio qualche anno fa e ho incontrato questa bellissima, adorabile, dolce ragazza che oggi è la mia fidanzata. Amo questa città, la mentalità, e poi qui vive Eniz, che è un mio grande amico da tanto tempo. Ho una bella crew, una bella vibe.

Com'è la scena locale a Helsinki?

È davvero fantastica. Sono super aperti ed è pazzesco quanto siano bravi a skateare, sono tutti così talentuosi. Sono semplici, non si perdono in ca**ate - vanno dritti al punto. È una scena enorme, ci sono così tanti skateboarder che non ci crederesti. L’inverno però è tosto, forse è il paese peggiore al mondo per essere uno skater professionista. Ma ha il suo fascino: non c’è luce, fuori ci sono -20 gradi—una cosa che non avevo mai vissuto prima. Vado ogni giorno allo skatepark indoor, che si trova in un rifugio antiaereo a 100 metri sottoterra. Facciamo skate tutto il giorno, non si può fumare lì dentro—il che è un po’ snervante—sembra di essere a un vero e proprio allenamento sportivo.

Non vuoi essere etichettato solo come uno skater, ti piace anche surfare e fare snowboard. Ritieni che le tre culture si siano allineate di più negli ultimi anni?

Lo amo. Sono molto più vicini che in passato. Ai tempi, secondo me, si odiavano un po’ a vicenda: gli skater erano visti come i disadattati, gli snowboarder andavano bene, ma i surfer non andavano d’accordo con gli skater. In questi giorni mi sembra che nel surf ci siano così tante mosse che provengono dallo skate, guardano molti film di skate e c'è più rispetto. Va in entrambi i sensi, ora ci sono alcuni skater che fanno alcune mosse da surf - andiamo d'accordo. La scena punk nel surf è tornata dopo una piccola pausa, ed è una buona scena, la sostengo. Con gli snowboarder c’è sempre stata sintonia, è la cosa più facile con cui relazionarsi e avvicinarsi per chi fa skate. La loro mentalità è più simile a quella degli skater: fanno festa pesante, si divertono molto, vanno fuori di testa...

Chi sono alcune delle tue persone preferite con cui fare surf o snowboard?

Adoro fare snowboard con il mio amico Mehdi Soltane, è il migliore, così come Lenny Oliver. Ho anche un buon gruppo a Helsinki con cui vado in giro, così come  i fratelli Declerc dal Belgio, che fanno snowboard davvero bene e mi hanno insegnato ogni trick che conosco. Nel surf, il mio preferito di sempre è Willy Aliotti, è come un fratello. Gli voglio tanto bene.

Parlaci della tua passione per la pesca.

Amo pescare, non ne hai idea. Lo amo tanto quanto amo skateare, è così complementare. Skateare può essere davvero intenso; devi rilassarti un po'. La pesca mi dà quel momento di relax, ma può anche darmi i momenti più difficili di sempre. Puoi stare lì a pescare, farti il mazzo per ore e ore senza prendere un solo pesce, è orribile. Ti fa impazzire, finché non prendi quel pesce, poi scivola via dall'amo. C'è frustrazione, c'è gioia - proprio come nel skateboard. È un gioco mentale con tanti alti e bassi.

Ho iniziato solo sei anni fa, è una cosa piuttosto recente. Avevo già pescato con i miei amici, ma non mi ero mai davvero appassionato. A un certo punto stavo facendo troppa festa e avevo bisogno di una pausa, così ho ricominciato ad andare con loro e mi sono subito appassionato. Ci penso ogni giorno. Guardo video di pesca. Mi consuma.

Parliamo della tua nuova scarpa!

Sono gasatissimo, ma proprio super entusiasta. Sono gasato da morire. Le metto da qualche mese e mi gasano un sacco. Come calzano, come si adattano col tempo, le cuciture, il nubuck... i materiali sono davvero belli — più morbidi rispetto alle Old Skool normali. E poi la tasca nascosta sulla linguetta aggiunge un po’ di imbottitura in più, che le rende ancora più comode. Sono innamorato!

E il servizio fotografico della campagna….

Wow. Non mentirò, è stato PAZZESCO. Di solito non sono entusiasta di cose del genere, mi sono presentato senza aspettative. Era come una produzione cinematografica completa, ero in ansia ma mi stavo divertendo un sacco. Tutta la faccenda è stata un grande lavoro, lunghe giornate di riprese e lunghe notti di festa, ma sono entusiasta dei risultati. La crew era fantastica, i ragazzi inglesi... ci siamo divertiti davvero tanto. Quando abbiamo finito, abbiamo fatto tanta festa. Quei ragazzi della Blokes sono fantastici. Se hai l'opportunità di guardare i loro film, Blokes e Blokes 2, fallo – assolutamente da vedere.

La tua frase d'effetto è "fire it up", ma cosa accende il Doobie Master in persona?

Esperienze di vita. Persone. Mi piace andare in posti e vedere i luoghi, vivere culture diverse. Ho fame di vita. Non mi piace seguire le persone e cose del genere, mi piace ritagliarmi la mia esistenza. Mi piacciono le cose semplici, passare del tempo con la mia ragazza, guardare il mondo che scorre. C'è tempo per tutto.

Qualcosa da aggiungere? Un messaggio per la rete? Un messaggio per il tuo vecchio Io?

FIRINGTON BOYSKIS. E dite sempre ai vostri amici che gli volete bene.